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Luca Carboni

La carriera musicale e la biografia di Luca Carboni

Bologna – e dintorni – , ha donato al nostro panorama musicale alcune perle cantautoriali uniche,dalle caratteristiche più disparate, ma legate da un filo di estrosità lunare, delicata introspezione. Personalità artistiche capaci disegnare con tratto fine scenari di vita di provincia, , quieta  in superficie, più dolente e talvolta malinconica, segreta e travolgente nel  profondo.

Ritratti indimenticabili di piccole storie che poi sono storie universali.

Lucio Dalla,  Cremonini, Samuele Bersani, attingono alle magiche evocazioni che quella terra sa bene effondere creando  canzoni indimenticabili.

Tra le fila  dei più ispirati un posto va assegnato senz’altro a Luca Carboni, classe 1962, che fa il suo esordio nel 1984 con il bell’ album “…e intanto Dustin  Hoffman non sbaglia un film”.

Tenuto a battesimo da musicisti come Ron e Gaetano Curreri degli Stadio, curato amorevolmente da un padrino d’eccezione come Lucio Dalla, che da’ il suo riconoscibile imprinting, Luca scrive la quasi totalità dei brani.

La sua vocalità, morbida, spezzata, il forte accento bolognese, gli arrangiamenti piuttosto sobri, la poetica sognante e minimale che sarà uno dei suoi stilemi, ben impressionano pubblico e critica.

“…e intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film” contiene tracce che sono  manifesti generazionali che cantano disagi , paure e situazioni tipiche dei ragazzi in quei complessi anni ’80 , come in “Ci stiamo sbagliando ragazzi”, o “Fragole buone buone “, scritta con Curreri, o ancora “Giovani disponibili”.

Dopo una prima tournée che dura 4 mesi e che lo vede in giro per l’Italia , Carboni torna con “Forever”, pubblicato nel 1985, che lo vede ancora collaborare con il precedente team di produzione. “Forever” conferma la crescita di un cantautore che ha un proprio segno distintivo è qualcosa da raccontare . Le vendite  raddoppiano quelle dell’album di esordio, e da questo album sono tratti successi radiofonici come “Sarà un uomo”, sospesa e soffusa, che immagina un futuro prossimo incalzante , cambiamenti pressanti, un passato guardato con affetto e partecipazione emotiva (“…stanno già salutando quelli nati senza televisione, stanno finendo quelli che hanno camminato senza scarpe…”) .

Il successo definitivo arriva con il più articolato “Luca Carboni”, del 1987.

Il Mac è stato appena inventato, SuperMario è una novità assoluta, c’è in giro una certa tenerezza contenuta, riservata, i sentimenti di ognuno di noi non sono messi in bella vista sui social (che ancora non esistono), per parlare, d’amore o di amicizia ci si telefona, o ci si guarda negli occhi.

E in modo quieto e senza clamori Carboni scrive storie, che sono le sue e quelle di chi è all’ascolto,   mette in musica e canta la vita che scorre intorno e dentro di lui.

“Silvia lo sai” è il primo singolo estratto,  grande successo.Brano bellissimo, con un arrangiamento essenziale  ed un testo che mostra, come in un album fotografico che scorre veloce, la vita che se ne va e trascina via tutti noi disperdendoci nel mondo, povere foglie nel vento, senza che possiamo fare molto per controllare e difenderci dal destino.  Supervisiona ancora  Gaetano Curreri , che aiuta Carboni a trovare una cifra sonora personale.

Grazie a questo, e altri brani come “Lungomare” , introspezione notturna sotto la luna che illumina il mare adriatico all’infinito ,  “Farfallina”, impalpabile delicata dichiarazione d’amore,” Vieni a vivere con me” , il disco vende più di cinquecentomila copie.

Il successo è travolgente, e da questa esperienza intensa, che tutto tracima  e capovolge , Carboni sembra sfuggire e rispondere con il nuovo  album pubblicato nel 1988.

Sono già sulla copertina del disco le “Persone Silenziose”, disegnate dallo stesso Carboni.

Quelle facce che vedi sul treno, o ferme al semaforo, in libreria. Le persone schive, timide, quelle che vivono di pensieri, il cui silenzio a volte si fa sentire più del rumore.

È a loro dedicato il quarto album del cantautore bolognese,  un viaggio tra queste vite piccole, che nascondono grandi intensità , forti come tempeste. Ricordi, piccoli gesti, timidezze , sono trasposte in musica, arrangiata con sobrietá ed emozione.

Anche questo disco ha grandi successi di vendite classifica , e precede un lungo, intenso periodo di live.

Nel 1992 il cantautore bolognese galvanizza e diverte il pubblico con la sferzante  “Ci vuole un fisico bestiale”, energico singolo pop rock che anticipa “Carboni”, prodotto da Mauro Malavasi, coautore di “Mare mare”, altro brano che avrà una grande rotazione radiofonica. “Carboni” supera il milione di copie vendute, e prelude ad un nuovo intenso tour live, questa volta con Jovanotti, col quale stringerà una duratura e fruttifera amicizia e col quale pubblicherà l’album “Diario Carboni”, che diventerà a sua volta un elettrizzante live europeo.

Con il disco “Mondo” del 1995 , Carboni rinuncia in parte agli arrangiamenti in studio, proponendosi di registra  in presa diretta brani dalla forte connotazione di critica sociale , come “Inno”, che insieme a “Non è”mostrano il cantautore alla ricerca di temi più maturi e testi più duri, diretti, che raccontano disagi e realtà difficili, sottolineati da suoni meno patinati e morbidi delle produzioni giovanili.

La voglia di cambiare e sperimentare sfocia nell’album “Carovana” del 1998, realizzato interamente dal cantautore, dal quale è tratta la pensosa e aerea “Le ragazze”.

La vita reale e personale assorbono l’attenzione del cantautore per alcuni anni, e delle sue esperienze di padre, compagno di vita ,  amico, figlio,  ne farà preziosa esperienza in musica con l’album “Lu*ca”, pubblicato nel 2001.

Negli anni a venire Carboni scrive, dipinge, e collabora con amici e musicisti, finché nel 2006 torna in studio con “Le band si sciolgono”, che lo porta a reincontrare vecchi amici di percorso, come Curreri , e nuove entusiasmanti collaborazioni, come Pino Daniele e Tiziano Ferro.

Nel 2009 , con l’album “Musiche ribelli”Luca Carboni rende omaggio a quei cantautori italiani che negli anni 70 hanno raccontato il loro tempo .. Autori che sono colonna portante della nostra storia musicale, De Gregori, Guccini, Dalla, coraggiosi, ostici;Lolli, Finardi, Jannacci, Battiato.

Il cantautore bolognese sceglie con cura un momento sociale e politico  che ha prodotto una scena musicale di alto livello culturale, capace di dare vita a canzoni che coniugavano belle melodie a testi che lasciavano segni profondi nelle coscienze.

Sempre con Malavasi, nel 2011 realizza l’album “Senza titolo “.

“Fisico e politico” raccolta di successi e inediti  del 2013,in occasione dei 30 anni di carriera, è anche l’occasione per collaborare con amici musicisti , Ferro, Jovanotti e Cremonini Carboni Chiama a sé Fabri Fibra per il singolo inedito che da’ il titolo all’album,e Ligabue, che è autore di “C’è sempre una canzone”, ma anche Battiato, Elisa, Antonacci, Bersani.

È del 2015 “Pop up” , annunciato dal singolo “Luca lo stesso”. Prodotto da Michele Canova , un disco introspettivo, autobiografico. Si riflette sul tempo che passa, si canta d’amore, e ci si fanno domande su Dio , si passa da ballad a funky dance.

Ed è ancora una volta successo, ma  non è questo che sembra essere l’obiettivo principale del cantautore, sempre schivo e  piuttosto riservato, quanto piuttosto la necessità di raccontarsi ancora una volta, scegliendo ancora nuovi modi, suoni, parole.

 

Album consigliati:

 

“Luca Carboni”

Luca Carboni ha 25 anni e ha già al suo attivo due album di successo, “E intanto Dustin Hoffmann non sbaglia un film” , e “Forever”, quando viene pubblicato Luca Carboni, che sarà la conferma del suo talento artistico.

Il cantautore infatti si occupa dei testi e della musica di tutti i brani contenuti nell’album, fatta eccezione per la composizione di Vieni a vivere con me, scritta da Nicola Lenzi.

L’album, nella sua leggera semplicità è come una ragnatela, sottile, impalpabile ma fortissima. E tiene incastrate nei suoi raggi milioni di storie, di situazioni, di segreti che rimangono lì a testimoniarci dei nostri ricordi che si rinnovano ad ogni nuovo ascolto.

 

“Musiche ribelli”

Nel 2009 , con l’album Musiche ribelli”Luca Carboni rende omaggio a quei cantautori italiani che negli anni 70 hanno raccontato il loro tempo , puntando il dito, con garbo , con ironia o con rabbia, illuminando realtà nascoste, scomode , difficili. Autori di pregio, De Gregori, Guccini, Dalla, coraggiosi, ostici;Lolli, Finardi, Jannacci, Battiato.

Coadiuvato da Riccardo Sinigallia, Carboni canta quindi 10 canzoni “ribelli” allo status quo, alle convenzioni statiche e sterili, che cercano nuovo calore, nuovi spazi e nuova voce, e che sono ancora sorprendentemente adatte a descrivere realtà quotidiane, più di 40 anni dopo.

“Persone silenziose”

Sono già sulla copertina del disco le “Persone Silenziose”, disegnate dallo stesso Carboni, facce qualsiasi, di profilo, in primo piano, nascoste da occhiali da sole.

Quelle facce che vedi sul treno, o ferme al semaforo, in libreria. Le persone schive, timide, quelle che vivono di pensieri, il cui silenzio a volte si fa sentire più del rumore.

Brani consigliati :

È un capolavoro “Quale allegria” di Lucio Dalla, pubblicata nel 1977. Illusioni che svaniscono ed impallidiscono silenziosamente, lentamente, giorno dopo giorno, persone perse, forse mai avute davvero, senso di straniamento, solitudini immense che ti seguono anche tra la folla, mentre vivi e cammini, la fatica di far finta che vada tutto bene, perchè non ci si può fermare, vivere senza allegria, è riproposta dall’interpretazione dolente e pensosa di Carboni, che rende così omaggio ad un amico, un maestro e una musa.

 

Ho visto anche degli zingari felici di Claudio Lolli, che Carboni interpreta insieme a Sinigallia. Lolli si ispirò ad un film jugoslavo di Petrovic e ad un testo del drammaturgo tedesco Peter Weiss per parlare di libertà , anelata, sognata e combattuta a forza di ideali bellissimi, indistruttibili, che resistono a guerre, sfruttamento, ottusità e paure.

L’arrangiamento è minimale, e poggia sulla chitarra ritmica e su tastiere aeree, che lasciano che l’attenzione volga tutta al testo .

Vieni a vivere con me è una bellissima dichiarazione d’amore senza tempo, Allegra, sensuale, scanzonata, romantica canzone che è un sogno, un progetto di vita, un film, una promessa.

Lungomare è una introspezione notturna sotto la luna che illumina il mare Adriatico Ricorda molto Lucio Dalla, le sue immagini, il suo lessico, “le donne grandi tette “ e la figura della luna, amica silenziosa che sorveglia, tenera e silenziosa. Il mare si muove all’infinito, e intorno la gente vive la sua storia personale. Il pescatore Giorgio guarda il mondo cambiare senza di lui, tra canzoni nuove e pubblicità. Canzone delicata, piena di frasi preziose, piccoli gioielli che fanno riflettere.

Primavera che apre l’album è evocatrice di ricordi di infanzia e adolescenza, fatta di profumi forti, di tenerezze, di stupori e meraviglia. Ci si ritrova , Carboni, torna indietro e vive nel presente emozioni mai sopite, la bella melodia segue gli stati d’animo narrati comunicando afflati di vita e di speranza, voglia di rinascita, di cieli azzurrissimi e puliti.

Te che non so chi sei è un grido di aiuto, una ricerca di se’ infinita tradotta in una bella canzone, che passa da momenti di impalpabile delicatezza al ritornello, martellante, tenero, ossessivo, malinconico, e mette a nudo paure profonde attraverso un testo semplice e profondo al tempo stesso, come è nelle corde compositive di Luca Carboni.

 

 

 

 

 

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