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LEGACYPEDIA 4.0 settimana #5

05 Mar 2015

LUCIO DALLA – DALLA

dalla

Pubblicato  nel 1980, “Dalla” è unanimamente il disco che tocca l’apice della maturità espressiva di Lucio Dalla, e racchiude 9 tesori, 9 brani  entrati oramai nella storia della musica cantautoriale italiana. La poesia e la profondità dei testi, la perfetta fusione delle parole alle composizioni, la novità e al tempo stesso la solidità , la suggestione delle atmosfere sonore, degli arrangiamenti, rendono questa opera un disco iconico, uno dei migliori album mai realizzati in italia di tutti i tempi.

“Dalla” raggiunse e stazionò ai vertici della classifica per circa un anno e fu l’album più venduto del 1980.

Il riff della chitarra di Ricky Portera -che con altri musicisti degli “Stadio” aiuteranno Dalla a creare il suo personalissimo suono- introduce “Balla balla ballerino”,  bellissima rock ballad dal ritmo sostenuto e morbido che accompagna  il testo. Balla ragazzo, balla sul mistero di questo mondo, e resta in equilibrio, balla per i violenti, che se capissero la tua danza capirebbero quanto sono morti pur respirando ancora. Balla sulla musica della capacità  di amare senza alcuna certezza.

Sui tanti significati di questa opera si è molto scritto . Ultimo giudice resta il cuore di ognuno di noi all’ascolto, le parole non bastano.

Sonni Boy è il protagonista de “Il parco della luna”. Con immensa tenerezza Dalla ci descrive i “denti di ferro” di questo ragazzo nato forse, chi lo sa, a ferrara, che guarda la luna . Gli occhi che guardano, che parlano, che tendono all’altrove sono un tema carissimo al cantautore,più volte ritrovato in altri brani.

I fiati, altra caratteristica delle canzoni , punteggiano e commentano il racconto di Sonni boy e la sua ragazza Fortuna. I due, come Anna e Marco, se ne vanno lontano, tra Ferrara e la luna….

Dalla sostiene la  dignità, la levità e la bellezza dei due protagonisti come sospesa sui raggi siderali. Un capolavoro di semplicità e di fantasia.

E’ ancora la luna la muta compagna che ci segue ne “La sera dei miracoli”. L’arrangiamento liquido, immaginifico e sognato di Giampiero Reverberi aiuta l’autore a cantare per noi i vicoli di Roma in una notte magica, dove suoni , luci, passi , si confondono in una dimensione onirica , in cui chi ascolta è spettatore ed insieme protagonista di una passeggiata incantata nella città eterna.

Ironia, rabbia e un certo sottile umorismo sono i temi di “Mambo”. Dalla usa la sua voce con incredibile personalità, giocando in equilibrio tra anima e ritmo. L’uomo tradito, abbandonato, smarrito è il protagonista di questa canzone divertente, solare, sghemba, dal ritmo sostenuto e dall’andamento vario e sorprendente.

“Meri Luis” è come un film in cui le immagini si rincorrono e si sovrappongono. Protagonista è Meri, una ragazza dalle “grandi tette” (Dalla raccontava che gli era nata l’idea pensando ad una sua amica hostess piuttosto procace), che si muove assieme ad altri comprimari, un regista, un dentista… in una serie di situazioni quotidiane , spersonalizzate ma insieme colorate, vitali. E Meri Luis decide di lasciarsi andare all’amore,, perchè infine la vita è bella, e va vissuta e cantata.

L’arrangiamento pop venato di rock, è più che mai attuale. A testimonianza di ciò, nel 2011 Lucio Dalla ha riproposto il brano cantato con Marco Mengoni, ed ha lasciato intatta la traccia sonora del 1980, senza che il pezzo ne risentisse minimamente, 30 anni dopo.

“Cara”, pezzo celeberrimo, si apre con un riff saltellante di tastiere ed un delicato arpeggio di chitarra che commenta il tenero dialogo di Dalla. Ancora, in questa canzone, temi cari all’autore, la notte e gli occhi come portatori di mondi di emozioni. Una canzone d’amore tra le più personali, belle e somiglianti all’autore bolognese.

E’ un divertente, sottile ed ironico dialogo il tema di “Siamo dei”

L’andamento anch’esso vagamente beffardo del pezzo sale e si impenna, acquistando forza ed aggressività via via che il dialogo si fa serrato. Duello verbale tra  gli annoiati, sprezzanti dei, che passano le giornate a giocare con i tuoni e “a pettinarsi” e l’uomo mortale, che sta lì, tra le sue mediocri azioni e i suoi errori, ma che urla e si riscatta attraverso la forza dell’amore, di un bacio ricevuto. Di sentimenti passioni e dolori che nella loro imperfezione rendono l’uomo più perfetto degli dei.

L’album si chiude con “Futura”. Brano conosciutissimo e spesso riproposto dalle radio, è considerato il “manifesto” con il quale Lucio Dalla rivendica l’amore come forza primigenia contro il disordine e i mali infiniti del mondo.

Una spinta a ricercare la felicità nell’amore, che diventa arma e mezzo di lettura e comprensione della folle complessità della vita. Un inno  al futuro, alla fiducia, alla capacità di sapersi ancora lasciarsi andare e provare sentimenti considerati ormai pericolosi, come l’amore, la tenerezza.


 

SIMON & GARFUNKEL – BRIDGE OVER TROUBLED WATER

simon e garfunkel
Viene pubblicato “Bridge over troubled water”, quinto ed ultimo album in studio del duo Simon&Garfunkel.
Il disco ottenne un immenso successo, superando i 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo.  Inserito tra i 100 migliori album di tutti i tempi, secondo la prestigiosa rivista “Rolling Stones”, si aggiudicò inoltre 5 Grammy Awards, tra cui quello di “Album dell’anno”.

Almeno 4 singoli entrarono nella top ten , e negli USA il disco fu primo per due mesi e mezzo , poi stazionò in classifica per anni.

Purtroppo fu anche l’ultimo lavoro del duo, che si riunì  soltanto 11 anni dopo in occasione  del concerto live in Central Park, che registrò più di 500.000 spettatori.

Opera importante, commistione interessante e felice di più generi,  questa opera si muove tra il folk, il pop ed il rock con qualche incursione nel tradizionale peruviano.

L’album si apre con “Bridge over troubled water”. Il pianoforte e la voce di Garfunkel  introducono  questa bellissima ballad essenziale e disadorna, che parla di consolazione e di speranza. Voci aggiunte ed orchestra sviluppano e portano a compimento questo singolo, che rimase per un mese e mezzo al primo posto nella classifica singoli.

La seconda traccia ,”El condor pasa/If i could” , è un’antica canzone della tradizione andina composta nel primo novecento,  ripresa quasi fedelmente dal duo statunitense, che  aggiunge al pezzo un’atmosfera introspettiva, che d’altronde  caratterizza tutta  la  produzione,  con l’arrangiamento ed un testo minimali e delicati, senza tuttavia rinunciare all’uso degli strumenti caratteristici peruviani suonati dal gruppo cileno  “”Los Incas”

“Cecilia” si avvale di divertenti giochi ritmici dal sapore vagamente afro e di felici armonizzazioni vocali. Scelto come ulteriore singolo, ebbe fortuna in molti paesi europei e negli USA. E’ stato poi ripreso da vari gruppi tra i quali i Suggs, Ace of Base e Counting crows.

“Keep the customer satisfied”: pop allegro, con una ricca sessione di fiati che accompagna e sostiene la canzone che ha un testo “on the road”, scanzonato, ironico.

“So long, Frank Lloyd Wright” è una elegante bossanova con tanto di congas, flauti e chitarre in stile, il cui testo si presta a varie letture. Ne riportiamo qui un paio:da una parte è un omaggio al grande architetto statunitense Lloyd Wright (Art Garfunkel ha studiato architettura), dall’altra è vista come un addio di Paul Simon al suo compagno di viaggio, e di esperienza musicale.

“The boxer”, primo singolo dell’album, canzone celeberrima, è una splendida ballad folk rock. Il testo, autobiografico, fu scritto in un momento di crisi di Paul Simon in cui  sentimenti di solitudine e debolezza riempivano le sue giornate. Il ritornello, caratterizzato dalla ripetizione “lie – la lie” è uno dei punti di forza del brano. La tromba e l’armonica a bocca danno a “The boxer” una notazione oscura che sottolinea la malinconia delle parole.

Con “Baby driver” si torna ad un’atmosfera più giocosa. Sostenuto da un ritmo up, Garfunkel narra  la storia di un ragazzino di buona famiglia in cerca d’avventura. Rock and roll con venature folk e armonizzazioni divertite rendono questa canzone godibile e solare.

“The only living boy in New York” è una bella ballad di forte sapore anglosassone. Ancora temi autobiografici, racconta di solitudine e di isolamento, mentre con “Why don’t you write me”il duo si diverte e propone   ritmi  reggae, “Bye bye love” è una cover del gruppo country The Everly Brother ,registrata dal vivo. Il brano è stato ripreso più volte con alterna fortuna da George Harrison, Connie Francis, Ray Charles e molti altri .

Vuole essere una canzone di separazione e di addio. Ognuno dopo questa esperienza seguirà la propria strada per un nuovo inizio.

“Song for the asking”, è un piccolo gioiello delicato di sapore folk. Elegante e romantico, chiude un disco che resta nella storia e apre al mondo della musica folk orizzonti molto più ampi, un primo passo verso i come  la world music, e molto di più, come più tardi la carriera di Paul Simon dimostrerà al mondo intero.

 

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