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Riscoprire Mariah Carey

Gli anni ’90 hanno rivelato il talento unico e stupefacente di Mariah Carey, interprete di indubbio calibro e grande fascino, e che da allora, seppur con fasi alterne, domina e conquista pubblico e classifiche con hits che sopravvivono allo scorrere del tempo.
Ad oggi, la cantante ha venduto più di duecento milioni di copie in tutto il mondo, ed ha ricevuto innumerevoli premi dalla critica, incluso il premio “The Millenium Artist” (World Music Awards), che la incorona, con Michael Jackson, Artista del Millennio, unica interprete femminile riconosciuta.
Grazie a bellissime composizioni, confezionate ad arte da produttori abili e capaci, come Walter Afanasieff, Baby Face, Narada Michael Walden , e alla sua leggendaria vocalità , capace di sorvolare 5 ottave con naturalezza e passionalità , la cantante di Long Island sperimenta nel tempo molti generi musicali a lei congeniali, spaziando dalla pop dance all’R&B più sinuoso, dal soul al gospel .
Nel 1990 l’incontro con il discografico e talent scout Tom Mottola , capo della Columbia Records, è fondamentale . Nello stesso anno viene infatti pubblicato l’album di debutto “Mariah Carey”, annunciato da una pesante campagna pubblicitaria.
Tra le sue tracce hits fenomenali, come la raffinata ballad “Vision of love” e l’energica e solare “Someday”. Le canzoni mettono in bella vista le spettacolari abilità canore ed interpretative della Carey, che con questo disco ebbe un successo strepitoso, vendite stellari e si aggiudicò anche un Grammy come “Best New Artist”.
Ad un solo anno di distanza l’esito positivo si rinnovò e crebbe con “Emotions”. Ancora belle composizioni che si muovono tra il soul e il pop, e singoli come “Make IT happens” ed “Emotions”, di cui la stessa Carey è co autrice.
L’impatto nella cultura musicale è fortissimo, le sue modulazioni, così personali, sono fonte di ispirazione per generazioni di cantanti , che imiteranno la sua tecnica nelle esibizioni televisive dei vari talent statunitensi a venire.
Il destino ha ancora in serbo doni e soddisfazioni per la giovane, che nel 1993 convola a nozze con Mottola e pubblica “Music Box”, forse l’album più amato ed osannato da pubblico d critica. L’album contiene , tra gli altri, le celeberrime “Dreamlover” e “Hero”, ritmata e solare la prima, dalla melodia accattivante e catturante, sontuosa e potente la seconda. Nell’album anche la cover di “Without you”, con cui Harry Nilsson scalò le classifiche USA nel 1972.
Dopo un lungo tour mondiale, Mariah torna in vetta alle classifiche nel 1994 con l’album a tema natalizio “Merry Christmas” da cui è tratto “All I want For Christmas is you”, annoverato oramai tra i canti classici di Natale in molti paesi del mondo.
Lo status di Diva della Musica è consolidato dal duro lavoro, dalle indubitabili capacità, dagli artisti con cui la Carey sceglie di collaborare, e dall’impressionante capacità di scegliere e costruire brani adatti al suo particolare mood.
Così nel 1995 è ancora trionfo con “Daydream”, un album prezioso e raffinato, che ha al suo interno hits come “Fantasy”, R&B moderno, sinuoso e trascinante, e “One sweet day”, in duetto con i Boyz II Man. Tra le tracce, la cover di “Open arms” dei Journey .
Nel 1997 “Butterfly” sottolinea la voglia di leggerezza e libertà di Mariah Carey, che si libera del matrimonio oramai divenuto un fardello sia nel privato che nel lavoro , e si avventura alla ricerca in sonorità più contemporanee, un uso diverso, più controllato della voce, al conseguimento di una maturità ottenuta con attenzione, amore ed esperienza.
Nel disco, largo spazio è dato alle ballad, e la cover scelta per l’occasione è “The beautiful ones”, di Prince.
Nel 1998 fu ospite nel programma televisivo di beneficenza VH1 Divas, esibendosi in compagnia di Aretha Franklin, Céline Dion, Gloria Estefan e Shania Twain. Il duetto con un’altra Regina dell’R&B , Whitney Houston , in “When you believe” per la colonna sonora del cartoon “Il Principe d’Egitto” prodotto dalla Dreamworks, è una ciliegina sulla torta che prelude ad un altro album di grandissimo successo: nel 1999 è la volta di “Rainbow”. Si deve al singolo “Heartbreaker” un merito incancellabile: Mariah Carey è, insieme ai Beatles, l’unica artista dello scorso millennio ad aver avuto per un intero decennio, anno dopo anno, un disco in classifica. In studio collaborarono alla realizzazione dell’album importanti produttori di musica hip-hop / R & B come Jay-Z, P. Diddy, Usher, Snoop Dogg, Missy Elliott.
Il nuovo millennio parte invece in salita: l’artista cambia casa discografica e passa alla Virgin con un contratto spettacolare, ma il disco “Glitter “ che si riferisce a sonorità anni ’80 è un completo fiasco, come il film omonimo, da lei interpretato.
Questo smacco la porta a fondare una propria etichetta MonarC Music, con la quale pubblica “Charmbracelet”, che andò meglio, pur restando distanziato dai fasti dei precedenti album.
La rinascita avviene nel 2005, con “The emancipation of Mimi”, disco multiplatino , vincitore di tre Grammy Award. La Carey collabora con The Neptunes ( e quindi col geniale Pharrell, che di lì a poco conquisterà il mondo con le sue produzioni) per il travolgente singolo dance “Say
Something”, che ospita Snoop Dog, e con James Poyser, con cui realizza “Mine again”, dal forte gusto anni’70, ma è grazie al singolo “We belong togheter”, prodotto da Jermaine Duprì che il disco raggiunge ancora una volta la vetta delle classifiche mondiali e vince due Grammy Awards.
Mariah è tornata.
E il suo lungo viaggio continua con la pubblicazione nel 2008 di “E=MC2”, formula celebre che le porta fortuna, posizionandola ancora una volta ai vertici delle classifiche. Con questo disco l’artista raggiunge (e supera) Elvis Presley in un primato unico, aver avuto il maggior numero di singoli in classifica nella storia della musica .
Il singolo trainante è il “porno soft “ “Touch my body” , prodotto da Christopher Stewart, che di queste cose se ne intende, avendo creato successi mondiali per Rihanna, Beyoncé e Britney Spears.
Nel 2009 l’album “Memoirs of an imperfect angels” ebbe una buona accoglienza, ma sali alle cronache a causa di una disputa con il rapper Eminem.
Nell’album infatti la traccia “Obsessed” racconta la sua esperienza con uno stalker ossessionante e tenace. Si dice che la Carey si riferisse al biondo rapper, e nonostante le smentite della Carey e di suo marito Nick Cannon, “Obsessed” ebbe per replica “The warning”, in cui si dice che Eminem abbia inglobato frasi della cantante registrate ai tempi della loro presunta relazione, sempre smentita dalla Carey.
Nel 2010 torna il sereno e la Carey diviene mamma di due gemelli, e nel 2014, viene annunciata l’uscita del quattordicesimo album della cantante “Me. I Am Mariah… The Elusive Chanteuse “, che ospita la traccia “Make IT look good” con Stevie Wonder. Il disco viene applaudito dalla critica come un nuovo passo avanti nella maturità musicale ed espressiva della cantante, il pubblico è un po’ più distratto .
Nel 2015 il ritorno di Mariah Carey alla Sony è consacrato dal singolo “Infinity” che prelude all’album “#1 to Infinity”, che raccoglie i successi della cantante.

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