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Riscoprire Ivano Fossati

Artista, poeta musicista, autore ispirato, intelligente, capace di narrazioni cariche di finissima umanità, di composizioni che lasciano segno profondo, Ivano Fossati si esprime  attraverso viaggi ,esplorazioni  di anime e di ombre, di profili di donne, e di vicoli battuti dal vento, di terre lontane , di malinconie e sguardi fugaci eppure indimenticabili, luci diverse, infinite, strade che si intersecano e si disperdono, odori che respirati e dimenticati, fortune perdute, battiti e passi infiniti.

Nasce a Genova, città generosa di talenti, muove i primi passi suonando la chitarra e subendo la fascinazione del prog rock, largamente  fiorente in quei prodigiosi anni ’70. Forma così i Delirium, che fanno del prog la loro strada,  tra ispirate ballate magiche e sonorità sperimentali,  acciuffando anche brani di   successo commerciale, come “Jesahel” e “Haum”.

Il titolo del primo disco da solista, Il grande mare che avremmo attraversato,  del 1973,è prodromo dei temi cari all’artista, che percorre, scopre sempre nuovi orizzonti, irrequieto, curioso, affascinato, tra colti riferimenti letterari e ricche, calde atmosfere musicali.

Nella lavorazione degli album  Poco prima dell’alba e Goodbye Indiana, La casa del serpente, il cantautore genovese cresce, si affina  e matura, collabora al primo disco di  Mia Martini, con la quale stringerá un sodalizio profondissimo negli anni a venire, da cui nasceranno tra le altre Danza, Di tanto amore, E non finisce mica il cielo, , regala  successi ad Anna Oxa,  (Un’emozione da poco), Patty Pravo (Pensiero stupendo), Loredana Bertè (Dedicato, Non sono una signora) , Ornella Vanoni (O), dando inizio ad una lunga e fiorente  carriera di autore, che lo vedrá in seguito collaborare con  altri vertici della poetica italiana , da Francesco de Gregori (Scacchi e tarocchi, 1985), a Fabrizio de Andrè (Le nuvole(1990) Anime salve(1996), e grandi interpreti, in particolare Fiorella Mannoia, che lo definisce in una intervista del 2016 “compagno di viaggio per tutta la carriera, fino ad oggi”.

Il successo definitivo personale arriva a Fossati nel 1979 con La mia banda suona il rock  disco, neanche a dirlo,  dai toni rockeggianti, dalle melodie catturanti. Segue Panama e dintorni, (’81),che contiene tra le altri la magnifica La costruzione di un amore, interpretata in  un minimalismo asciutto e rotto di emozione, un fiume travolgente.

La città di Frontiera pubblicato nel 1983 e Ventilazione (’84),  un album teso e potente, tra rock, elettronica, suoni d’oriente e sperimentalismo, sono il ponte di passaggio verso uno stile più maturo,  virando ancor più decisamente verso quelle sonorità etniche ed elettriche, dense di fascinazioni che arrivano da terre d’oriente da mari profondi e da mondi differenti .

È il momento di 700 giorni,   edito nel 1986,che ha tracce preziose, tra le altre  Buontempo e Una notte in Italia, cui fa seguito un capolavoro, La pianta del te’, pubblicato nel 1988.

In questo album l’autore sperimenta  miscellanee originali, inusitate,  che verranno ulteriormente approfondite, riproposte in altre forme, versioni, negli album che seguiranno.

E proprio queste atmosfere orientali , percussioni, flauto andino , ci avvolgono. La musica fluttua e sedimenta come profumi di incenso. La pianta del te’,  “dalle piccole foglie”, il suo odore, la sua esoticità, la sua semplice essenzialità, la sua personalità, così sottile e insieme così unica, sembra essere una metafora di vita misteriosa, da approfondire.

Da un’opera pregevole ad una ancora più preziosa, ecco Discanto (1990),  sorprendente nella sua costruzione, un disco colto, altissimo, eppure travolgente,che regala Lunari  antichi,Confessioni di eroi visionari,canti dolenti di nostalgici emigranti e di navi  mastodontiche ammantandole di un fascino arcaico e del tutto nuovo cui è impossibile resistere.

A chiudere questo momento di rinnovata e maturata ispirazione al suo zenith arriva nel 1992 Lindbergh- Lettere da sopra la pioggia . Ne ha di cose da raccontare Fossati, e con lui il suo testimone, alter ego, compagno di viaggio, Charles Lindbergh, il volatore,  poeta delle stelle , che negli anni ’20 sorvolò l’oceano, da solo, con il suo aereo “Spirit of Saint Louis”.

Sono accomunati , questi uomini dal forte sentire , da un viaggio, da uno sguardo.

Le sonorità sono a sottolineare il racconto, l’arpa celtica scivola e danza sulla tabla indiana, un tango si mescola al sapore di jazz , accennato, sussurrato. E non mancano lampi di passionale veemenza, che fanno nascere ad esempio “Canzone popolare”, richiamo alla partecipazione, alla solidarietà, una canzone vitale, gioiosa, divenuta poi inno diffuso e amato.

Dopo tre anni di silenzio nel 1996 Fossati torna in studio alla ricerca altri linguaggi ,nuove sonorità e collaborazioni multietniche.

Ha voglia di ripartire, è curioso, sente l’urgenza di raccontare sperimentando impianti sonori diversi, le parole fluiscono, pietre preziose, come sempre, ma cercano nuovi percorsi, frutto da nuove esperienze: è la nascita di Macramè , in cui le  canzoni, fili sottili e forti  formano disegni cangianti,  narrando  con semplicità e sconvolgente profondità  “sentimenti , persone, parole che dimentichiamo” su percussioni sapienti, autoreverse, tangos scarni e sensuali, chitarre classiche , suggestioni latine e fioriture jazz.

Su questa bella via Fossati compone le tessere di La disciplina della terra , che apre il nuovo millennio tra racconti autobiografici, canti veementi contro  ottusità  e false credenze e folk ballads, in compagnia di stelle come Roberto Gatto, Enrico Rava, Yo yo mundi.

Nel 2001 nasce l’amato e strumentale Not one world in collaborazione con l’Orchestra di Roma. Negli anni , collabora intensamente con Chico Barque de Hollanda, scrive  colonne sonore di film, tra cui Il toro di Mazzacurati e  Caos Calmo nel 2008.Si aggiudica innumerevoli premi e riconoscimenti , scrive libri pregevoli come il giullare e Tutto questo futuro.

 

La splendida e dolente Pane e coraggio è tratta dall’album Lampo viaggiatore realizzato nel 2003, che contiene  due brani irrinunciabili, tra i migliori della produzione di una vita , le struggenti C’è tempo  e Il bacio sulla bocca.

Dopo il nuovo disco live Dal vivo vol.3 Tour acustico, che conclude la trilogia live  Dal vivo vol 1

Buontempo  e Carte da decifrare vol 2, è la volta de L’Arcangelo,  del 2005 ricco di temi fortemente politici , raccontati con sguardo lucido e tagliente , sdegno vibrante, e di morbide ballate intimistiche.Seguono Musica moderna  che nel 2008 si muove tra analisi spiazzate del crescente magma del nulla in cui stiamo sprofondando e dolci dichiarazioni di amore.

Ultimo disco di Fossati è Decadancing del 2011. Il cantautore si ritira dalle scene lasciandoci orfani di uno dei più grandi spiriti artistici della musica leggera, che seppure a lui faceva “paura” , continua a girarci intorno, per nostra grande fortuna .

 

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