Tribal Domestic
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1. Tribal Domestic Suite 15:16
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2. L’origine 6:10
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3. Mutazione X 4:19
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4. La sacra eternitu00c3u00a0 7:37
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5. L’apocalisse 5:04
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6. Proclama II 4:06
Per nessuno è facile competere col proprio passato… neanche per Il Rovescio della Medaglia. Eppure Enzo Vita non demorde nel cercare una propria via, anche se oggi sembra “pacificato” rispetto al repertorio storico della band… la leggendaria “trilogia” degli anni 70: “La Bibbia”, “Io Come Io”, “Contaminazione”.
Il nuovo disco lo vede protagonista assoluto ma, rispetto al precedente “Microstorie”, è sicuramente più prog oriented, sin dall’inizio con la mastodontica “Tribal Domestic Suite” dove appare l’orchestra come in “Contaminazione”.
La prova migliore del Rovescio dallo scioglimento negli anni 70, l’inizio di una “nuova-antica” storia: ci piace iniziare a raccontarla attraverso le parole dello stesso Enzo Vita…
TRIBAL DOMESTIC?
Il nuovo album è il risultato di una profonda esperienza personale, che prende spunto dalla seguente frase di Luigi Pirandello. “Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io, cadi dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io”. In parole povere afferma che ogni persona è un mondo a se stante. In musica è come dire che ognuno ha il suo modo di vivere i suoni e silenzi, perciò la competizione o il giudizio avviene internamente. I titoli della suite sono stati ideati dopo, ripensando a ciò che stavo vivendo… da Le note degli idoli, primo movimento, a Il tributo agli dei, che per me sono la musica classica in generale: quella russa e nordest europea in particolare, sebbene mi sia ispirato anche ad autori italiani e francesi. Il raduno dei vecchi ricorda tutte le “cose” studiate, le band o i cantanti amati… poi L’ultimo dei sogni, dove mi sono fatto trascinare dalle parole stesse senza avere un’idea di base, così, naturalmente, è nata La notizia… che esprime la voglia di sensazionalismo della nostra società. Ripensando alle emozioni della vita mi sono ritrovato Il diario e le sue note, mentre da quanto appreso dalle letture filosofiche è venuta fuori La simbiosi per ritrovarmi senza una chiave di lettura con La chiave inglese… infine Il crepuscolo delle illusioni, titolo che non ha bisogno di spiegazioni. Originariamente l’orchestra non era dal vivo, così con Chris Catena (il cantante di “Tribal Domestic”) abbiamo deciso di coinvolgerne una vera. Le parti orchestrali sono state eseguite dall’Orchestra Filarmonica Calabrese, diretta dal maestro Alexander Frey (allievo di Burt Bacharach), con l’aggiunta dei Layer Bows di Mario Gentili e Giuseppe Tortora. Alla suite partecipano Chris, Cristiano Micalizzi alla batteria, Fernando Petry (Brasile) al basso, Rino Amato alle tastiere, Vivien Lalu al sintetizzatore e io alla chitarra. L’idea musicale nasce dall’esigenza di produrre qualcosa di personale, fuori da ogni moda del momento. Come definire questa suite? Probabilmente “emozioni in progresso”, visto come è stata elaborata giorno dopo giorno. Il resto del disco prosegue in questa direzione, unendo le radici musicali del Rovescio alla realtà, artistica e sociale, dell’oggi. Da segnalare che L’apocalisse è l’unico brano cantato da Pino Ballarini, il cantante storico del Rovescio.