Purgatorio
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1. Eco dagli inferi 2:29
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2. Catone 2:54
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3. Angelo nocchiero 1:30
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4. Negligenti 2:41
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5. La malastriscia 4:01
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6. Porta del purgatorio 1:12
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7. Superbi 3:57
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8. Invidiosi 2:53
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9. Iracondi 3:17
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10. La Chiesa e l’impero 1:57
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11. Accidiosi 1:27
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12. La femmina balba 3:11
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13. Avari e prodighi 3:35
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14. Golosi 3:33
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15. Lussuriosi purgatorio 2:38
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16. Paradiso Terrestre 5:13
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17. Beatrice 0:33
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18. Il carro e l’aquila 2:17
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19. E rinnovato volo 5:47
La modernità del “Purgatorio” e la modernità di Metamorfosi. Dopo aver saltato da “Inferno” (1973) a “Paradiso” (2004), pur impiegandoci la bellezza di 31 anni, la storica band, sempre guidata dal tastierista Enrico Olivieri e dal cantante Jimmy Spitaleri, torna sui suoi passi e chiude finalmente la trilogia affrontando la prova più impegnativa: la seconda cantica della Divina Commedia, quella solitamente più trascurata, stretta tra il fascino macabro e grottesco delle tenebre infernali e la forza mistica dell’ascensione a Dio. Come già era accaduto con il “Paradiso”, anche nel “Purgatorio” il gruppo romano riesce a cogliere la vera essenza del percorso dantesco. Un cammino strutturalmente tripartito ma ricco di sfumature e sfaccettature, di rimandi incrociati; basti pensare alla presenza, anche nel secondo regno, di varie tipologie di peccatori.
È qui che si compie il miracolo di Metamorfosi: il suono delle tastiere si fa maestoso nei bordoni di synth analogici, possente nell’uso dell’organo Hammond, a tratti accecante nella sua forza comunicativa… eppure già cristallino e lirico nei soffi di voci, sacrale negli arrangiamenti di archi e nell’organo a canne. La transizione dagli inferi al paradiso, dalle profondità della terra ai nove cieli che precedono l’Empireo, si realizza nella complicata salita della montagna del Purgatorio. Un vero e proprio pellegrinaggio, un cammino di redenzione e purificazione incarnato dalla voce inconfondibile di Jimmy Spitaleri: straordinario come non mai nella sua umanità e versatilità, da brividi quando si cimenta direttamente nella declamazione delle terzine dantesche. Accanto ai due giganti, ben figura la ormai classica sezione ritmica composta da Fabio Moresco e Leonardo Gallucci, solida e virtuosa al tempo stesso, mai invadente. La struggente coralità con cui si conclude l’album, “E rinnovato volo”, è un salto nel futuro: terminata la trilogia, ora Metamorfosi rilancia e guarda ancora più in alto. Esattamente 700 anni fa Dante Alighieri consegnava ai posteri il Purgatorio. Ora il Purgatorio è dei Metamorfosi.