Older
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1. Jesus to a Child 6:49
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2. Fastlove 5:27
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3. Older 5:32
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4. Spinning The Wheel 6:09
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5. It Doesn’t Really Matter 4:49
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6. The Strangest Thing 6:00
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7. To Be Forgiven 5:21
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8. Move On 4:45
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9. Star People 5:15
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10. You Have Been Loved 5:27
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11. Free 2:59
Dopo “Listen without prejudice” del 1990, sei anni passati tra battaglie legali con la sua etichetta discografica, la Epic, e tanto lavoro in studio di registrazione, George Michael torna con “Older”, un disco elegante, denso, che si snoda tra ballad sorprendentemente emozionanti e brani leggeri vorticosi e trascinanti.
Come da titolo, George Michael è cresciuto, ha voglia di cambiare, e lo fa attraverso composizioni belle e ben costruite, testi introspettivi, spesso malinconici, e arrangiamenti che spaziano tra pop, dance e jazz, sottolineato dal largo uso di fiati , chitarre e tastiere. Non manca l’elettronica, samples di batteria, sintetizzatori, programmazioni varie, che aggiungono all’opera un tocco frizzante e contemporaneo .
“Jesus to a child” , dolente, oscura , è dedicata al primo compagno di George, morto di AIDS nel 1993. Il brano, dalla irresistibile melodia, è a tutt’oggi uno dei più grandi successi dell’artista , ed ha un andamento ritmico di bossanova, scelta meditata, dedicata a Carlos Jobim, come l’intero album.
Ancora al tema della paura angosciante che dilagava in quegli anni soprattutto nelle comunità omosessuali è dedicata “Spinning The wheel”, batteria campionata, synth, chitarre e fiati e su tutto la bella performance vocale.
La soffusa “IT doesn’t really matter”, batteria , morbide tastiere, lascia poi spazio a “Fastlove”, dance morbida dal groove sensuale e dalle ritmiche ben costruite, che ebbe grande successo di critica e pubblico.
“Star People “, dai caldi cori soul, racconta della vita spesso fuori di testa delle persone imprigionate nello star system .
Chiude l’album l’imperdibile “You have been loved”, notturna, sinuosa, raffinata, introdotta da un solo di tromba evocativo e nostalgico.