Chiedi Chi Erano I Beatles
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1. Chiedi chi erano i Beatles 5:05
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2. Vedovo armando e signora 4:30
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3. Vorrei 4:51
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4. Ba…ba…ballando 4:13
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5. La mattina 4:25
Il 1984 è un anno di alti e bassi per gli Stadio. Trentadue anni prima di vincere il festival con “Un giorno mi dirai”, partecipano a Sanremo con una canzone intitolata “Allo stadio” che si piazza in ultima posizione. Ma è subito tempo di rivincita. Dopo il festival esce infatti l’album “La faccia delle donne” che contiene canzoni scritte con l’allora esordiente Luca Carboni, Lucio Dalla, Ron, Vasco Rossi. Quest’ultimo è co-autore di “Acqua e sapone”, dalla colonna sonora dell’omonimo film di Carlo Verdone, e della title track, che il rocker di Zocca canta in duetto con Gaetano Curreri. Dopo la débâcle sanremese, è un bella affermazione di vitalità. Ma il 1984 ha ancora una grande sorpresa in serbo.
La casa discografica degli Stadio, la RCA, sta usando un formato intermedio fra l’album a 33 giri, che di solito dura una quarantina di minuti e contiene dalle otto alle dieci canzoni, e il singolo a 45 giri con due brani divisi fra lato A e lato B. Il formato si chiama QDisc, è stato lanciato nel 1980, ha portato fortuna a Francesco De Gregori con il suo best seller “La donna cannone” e a Lucio Dalla con “Telefonami tra vent’anni”. La lettera Q sta sia per quattro, ovvero il numero di canzoni solitamente incluse (a volte sono cinque), sia per “qualità”. La RCA propone agli Stadio di cimentarsi con questo formato breve, che oggi chiameremmo EP. Il gruppo tira fuori per l’occasione uno dei pezzi migliori del suo repertorio.
La canzone si chiama “Chiedi chi erano i Beatles”, darà titolo e fama al QDisc. Il testo è di Roberto Roversi, scrittore, poeta e giornalista che ha firmato con Lucio Dalla le canzoni della trilogia formata dagli album “Il giorno aveva cinque teste”, “Anidride solforosa” e “Automobili”. Nascosto dietro lo pseudonimo Narisso, Roversi descrive nel testo il gap generazionale fra chi ha vissuto la guerra e gli adolescenti che non conoscono la storia: da una parte l’uomo che tocca “sulla fronte il tempo che passa volando”, dall’altra la “ragazza di 15 anni di età […] bellina col suo sguardo garbato, gli occhiali e con la vocina”. È, in definitiva, una canzone sulla necessità di serbare memoria del passato. È l’amico Dalla a suggerire a Gaetano Curreri di musicare la poesia di Roversi. Il leader degli Stadio lo fa assecondando la natura libera del componimento, che contiene poche rime ed è slegato dal struttura tipica della forma-canzone.
Di “Chiedi chi erano i Beatles” colpiscono il tono amaro, i picchi emotivi, la rabbia latente, la sensazione di smarrimento, le digressioni immaginifiche, il tutto accompagnato da un videoclip con protagonista una giovanissima Angela Baraldi. È il pezzo forte del QDisc che cambia completamente tono con “Vedovo Armando e signora”, un ritratto di vita quotidiana di Luca Carboni musicato fra elettronica e funk. Gli altri tre brani del disco provengono dalla colonna sonora del film di Carlo verdone “I due carabinieri”. Scritta con Dalla e Carboni, “Vorrei” è una canzone d’amore con un lato “piccante”, su musica del tastierista Fabio Liberatori; “Ba… ba… ballando”, ancora di Carboni, descrive una scena da discoteca, con un bell’assolo di sassofono del jazzista Maurizio Giammarco; “La mattina”, con testo di Carboni, Dalla e Ricky Portera, qui anche nelle vesti di cantante, è un quadretto di vita sballata con contorno di fiati sintetizzati e chitarra funk.
Oggi “Chiedi chi erano i Beatles” suona come un disco legato indissolubilmente agli anni ’80. Non solo per la scrittura, dove si ascolta l’impronta di Luca Carboni, non solo per il suono dove echeggiano le produzioni funk-pop internazionali e un po’ del Vasco Rossi di “Bollicine”, ma anche per i tesi, che raccontano con leggerezza e ironia mode e modi dell’epoca. Quasi una cartolina dagli anni ’80, dal tono per metà ironico e per metà impensierito.