Io Che Non Sono L’Imperatore
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1. Che Ora E' 1:34
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2. 3:25
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3. Ci Sei Riuscita 3:49
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4. Il Professor Cono 3:14
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5. Io Che Non Sono L’Imperatore 6:33
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6. Signor Censore 5:04
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7. Feste Di Piazza 6:18
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8. Io Per Te Margherita 3:26
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9. Affacciati Affacciati 5:38
Nel 1975, quando viene pubblicato “Io che non sono l’imperatore”, Edoardo Bennato ha già alle spalle due album di tutto rispetto : “Non farti cadere le braccia”, del 1973, che ottiene il plauso della critica musicale e l’attenzione del pubblico, e “I buoni e i cattivi” del 1974, che anticipa le caratteristiche che ricorreranno nelle sue produzioni musicali future.
Ironia, sarcasmo, istintività , analisi lucida dei vizi e i malcostumi, le ipocrisie e le debolezze del Belpaese, sound che mescola generi diversi, rock, pop, folk, classica, questi i punti di forza, del tutto nuovi sulla scena musicale italiana del periodo di un artista che ha molto da dire.
Con “Io che non sono l’imperatore”, il cantautore torna a mescolare generi, uncinare con i suoi versi situazioni politiche e sociali grottesche, difficili, filtrandole attraverso un’ironia surreale, poesia dolente, sguardi lucidi ed asciutti, con alcune novità .
Il coinvolgimento totale e personale dell’artista è evidente già dalla copertina, significativa, perché mostra un progetto di urbanistica di Bennato, allora studente di Architettura , che prevedeva lo sviluppo e il miglioramento delle linee su ferro per Napoli, centro e periferia, che verrá rigettato in favore di altri, forse anche meno riusciti.
Un esempio di reale partecipazione agli avvenimenti contemporanei, narrati questa volta ancora più disinvoltamente attraverso il linguaggio in bilico tra il punk, un antesignano rap e scioglilingua vertiginosi, come mostra il singolo che da’ il titolo all’intera opera.
“Signor censore” è introdotta dalla riconoscibile armonica a bocca di Edoardo Bennato, e si rivolge a chi chiude le porte e la bocca alla libertà e agli spazi in nome di una sicurezza ed un welfare non ben definiti, tema più che mai attuale ai nostri giorni.
Per la hit “Meno male che adesso non c’è Nerone” il cantautore dichiara di essersi rifatto a Chuck Berry. Uno scatenato rock and roll, al pianoforte Vince Tempera, Shel Shapiro alla chitarra.
La stralunata serenata “Io per te Margherita” è una divertita presa per i fondelli di un certo tipo di canzone romantica, imperante negli AirPlay dell’espoca.
“Il Professor Cono” un rock blues a base di chitarre di sapore sudista , ha per protagonista uno scienziato che, come altri personaggi delle sue canzoni, non viene capito, viene preso per pazzo. Va detto inoltre che Bennato, in quel periodo, pubblicò alcuni articoli sulla rivista musicale “Ciao 2001” con lo pseudonimo “Professor Cono”.
“Affacciati affacciati” ha , vicino al testo , la foto di S.Pietro, piuttosto esplicativa.
“Ci sei riuscita” è un piccolo omaggio alle donne. Le donne, che hanno lottato per poter avere un proprio spazio e fiera dignità senza dover ricorrere al matrimonio come unico status possibile.