Peace
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1. 17 Again 4:56
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2. I Saved The World Today 4:53
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3. Power To The Meek 3:31
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4. Beautiful Child 3:27
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5. Anything But Strong 5:04
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6. Peace Is Just A Word 5:59
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7. I’ve Tried Everything 4:17
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8. I Want It All 3:32
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9. My True Love 4:45
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10. Forever 4:08
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11. Lifted 4:49
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12. Beautiful Child 3:15
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13. 17 Again 4:24
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14. I Saved The World Today 2:32
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15. Something in the Air 3:46
“Sono lontana milioni di miglia ma è buffo come tutto sembri uguale a eri/tutte queste finte celebrità e tutte quelle stupide regine viziose/tutti gli stupidi giornali e le stupide riviste i sogni d’oro sono fatti di tutto ciò che mantiene sulla scena e mi sento come se avessi di nuovo 17 anni”, canta Annie Lennox nel 1999.
Il richiamo è stato troppo forte, e gli Eurythmics sono tornati assieme. “Though we venture through the valley of the stars/You and all your jewelry/And my bleeding heart who couldn’t be together and who could not be apart”, canta sempre nella stessa canzone, “17 again”, quella che apre il disco: Annie e Dave Stewart non potevano stare assieme, ma neanche separati.
Un duo che ha segnato la storia della musica inglese, e non solo. Nella seconda metà degli anni ’70, Dave Stewart conosce in un ristorante una giovane cameriera con ambizioni da cantante, Annie Lennox, con cui intreccia una relazione sentimentale e professionale: è il 1977 e da quell’incontro nascono i Tourists, che pubblicano tre album di pop-rock prima di sciogliersi nel 1980. L’anno successivo arrivano gli Eurythmics. Pop, elettronica e rock assieme. Il genio musicale di Stewart, la voce potente di Annie, la sua immagine androgina.
Una parabola che sembra non smettere di salire per tutti gli anni ’80, e invece inizia la discesa con “Savage” e “Wee too are one”, 1987 e 1989. Il duo si scioglie, Annie Lennox inizia una carriera solista più tradizionalista e meno aggressiva (con gli album “Diva” e “Medusa”), mentre Dave Stewart oscilla tra l’attività di produttore, quella di talent scout e quella di artista solista e leader di un gruppo (Spiritual Cowboys). Nel 1999, gli Eurythmics si ricostituiscono per “Peace”. E l’attacco è pura nostalgia.
Annie infila in “17 again” la prima strofa di “Sweet dreams”, a dimostrare che tutto, per un attimo, può davvero sembrare uguale, ora come allora.
“Peace” è la continuazione di un discorso interrotto con l’ultimo album di studio del gruppo, “We too are one”, quando il pop-rock da classifica si era espanso verso una melodia diretta e tradizionale – poi sperimentata apertamente dalla Lennox nella parentesi solista.
Tra le preoccupazioni del duo non c’è solo la musica, ma anche la salute del mondo, fin dal titolo: l’album viene presentato con un concerto sulla nave di Greenpeace e i due decidono di devolvere gli introiti del loro tour all’associazione ecologica e ad Amnesty, dimostrando che in alcune cose la scuola anni ’80 ha impartito lezioni che non si dimenticano.
“Peace”, purtroppo, rimarrà l’ultima prova di studio del duo. Il gruppo non si scioglie mai ufficialmente, di fatto cessa l’attività fino al 2005, quando Lennox e Stewart si ritrovano per una seconda colta per incidere solamente due brani nuovi per il best “Ultimate Collection”, e per coordinare le ristampe (con inediti) di tutto il loro catalogo.