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Riscoprire i Litfiba

Firenze, primi anni ’80 : Federico “Ghigo”  Renzulli,  giovane chitarrista affamato di rock , cerca componenti per formare una band. Il primo che aderisce è Gianni Moroccolo, bassista poco più che ventenne. Arrivano poi il batterista, Francesco Calamai, in seguito sostituito da Renzo Franchi e poi  Ringo de Palma , e Antonio Aiazzi che suona le tastiere. Ultimo ad aggiungersi, un ribelle e ruggente Piero Pelù,al microfono: sono nati i Litfiba, che cominciano ad esibirsi in piccoli locali toscani e a partecipare a Festival Rock. Tra rock , punk e new wave la band comincia a farsi notare. L’impatto sonoro è potente, gli atteggiamenti dark , i testi ammantati di oscura poesia,di fuoco fremente, ricercati, nuovi , gli valgono l’attenzione di un pubblico sempre crescente. Escono i primi Ep (Guerra, 1982 Yassassin ‘84) e singoli (Luna , 1983).

“Desaparecido” è il primo album vero e proprio, registrato in studio, pubblicato nel 1985.

Si parla di resistenza al potere , di ribellione zingara. Molti i riferimenti colti, le metafore. Nel disco “Eroi nel vento” , che è ancora manifesto generazionale riconosciuto ed amato,sognatore di immagini vivide, romantico e forte. E’ rock sincero, ribelle ed impetuoso, un inno alla libertà , alla fuga e al cambiamento.

Dopo l’ep “Transea” , nel 1986 viene pubblicato “17 Re”, album libero, anarchico, privo di qualsivoglia regola, che si muove tra  rock,  psichedelia e new wave, tra le tracce l’ipnotico “Re del silenzio” e la tzigana “Tango”.

Segue un tour live infinito, da cui è tratto il disco “12/5/87”, che rivela un gruppo in crescita stilistica, dal forte impatto emotivo, dal sound micidiale e dallo spirito rivoluzionario, a tratti ironico, divertito, sensuale.

“Litfiba3” è l’album di “Tex “ e “Bambino”, ed ha un grande successo, ma è un disco che segna la fine di un periodo: Moroccolo abbandona la band, De Palma muore di overdose.

Il legame tra Piero Pelù e Renzulli si fa più stretto, esce “Pirata” (1988),disco live che contiene tra le altre “Cangaceiro” e “Il vento”, seguito  da “El Diablo”. Pubblicato nel 1990, è il disco che porterà i Litfiba al successo del grande pubblico. Senza Maroccolo, la band sceglie di spostarsi su uno stile meno underground degli album precedenti e sceglie linguaggi più semplici, seppur sempre nell’ambito del rock e dell’hard rock.

“El Diablo” è un inno, una canzone liberatoria (non a caso inizia con un rutto), ironica, che mette alla berlina chi ancora chiama  il rock musica di Satana. Le chitarre di Ghigo Renzulli commentano e sostengono la voce potente e riconoscibile di Piero Pelù che si muove a proprio agio , caratterizzato dalle percussioni di Candelo Cabezas.

L’album fa parte della tetralogia dedicata ai 4 elementi naturali. “El Diablo” è ovviamente dedicato al Fuoco.Grande successo di vendite, circa mezzo milione di copie.

Dopo “Sogno ribelle”, raccolta di rivisitazioni e riscoperte , è la volta di “Terremoto” (1993), che continua il  discorso dedicato alla forza degli elementi, disco ancora una volta potente, evocativo, visionario, appassionato. “Terremoto” è dedicato alla terra, ed è un album colmo di immagini legate al sole, all’asfalto, al caldo. E di miraggi parla il singolo  “Fata Morgana”. Brano dalle sonorità  rock con forti venature grunge, che ispirarono fortemente la band in quel periodo.L’album ebbe grande successo di pubblico e critica, superando le 400.000 copie vendute.

Nel 1994 viene pubblicato il notevole triplo live “Colpo di coda”, imperdibile e significativo, forte come un vulcano in eruzione.

L’aria è l’impalpabile elemento che soffia tra le note dell’album “Spirito” , pubblicato nel 1994. Finito il percorso con il produttore Alberto Pirelli, i Litfiba si affidano a Rick Parashar , che ha già lavorato con i Pearl Jam producendo il loro primo album, “Ten”. L’aria alleggerisce anche i suoni della band, che in questo caso virano verso nuove atmosfere, combinando il rock più duro a sonorità più acustiche, folk.

Lo spirito gitano di Piero Pelù si muove a proprio agio tra suggestioni zingaresche e repentini  attacchi ritmici più diavoleschi, dando vita ad un album interessante, caldo ed aggressivo, che mantiene suoi i capisaldi tipici dei Litfiba senza che il cambio di rotta tolga nulla al loro  stile.

L’album contiene tra le altre la hit  “Lacio Drom”e “Ora d’aria” , traccia massiccia, sanguigna, che conta su un bel testo che è voglia di spazio, di aria, di libertà. Ancora molto si deve alla maestria di Ghigo Renzulli alla chitarra, sporca, decisa, un bel suono, corposo, che sale e si libra con il grido di Piero Pelù, che ricerca ossigeno, almeno un’ora.

“Urlo” (’93), “Re del Silenzio” (’94) e “Lacio Drom” (’95) sono raccolte di brani scelti che preludono a “Mondi sommersi” , pubblicato nel 1997, che chiude la tetralogia. “Mondi sommersi” ha come tema l’acqua, per i rimandi nei testi e nelle sonorità. In questo album il rock dei Litfiba si arricchisce di elementi di elettronica e fa largo uso di campionamenti. “Regina di cuori” singolo estratto è un bel brano rock solare, spavaldo, spiritoso, il testo è una canzone d’amore divertente, irriverente (Regina di cuori, ti giuro l’amore, ma non eterna fedeltà). L’album supera le 700.000 copie vendute .

La coppia Renzulli – Pelù da’ poi vita a “Infinito” nel 1999. Il mio corpo che cambia” singolo hit ha, come tutto l’album, un suono più pop, più radiofonico, accessibile alle masse. La voce di Pelù assume toni morbidi, quasi femminei, gli arrangiamenti sono più conformisti, più contenuti.

Il fischio stile “western” introduce le chitarre ritmiche e le tastiere, il testo parla del tempo e dei cambiamenti che opera in ognuno di noi. “Infinito” avrà grandissimo successo commerciale, superando il milione di copie vendute ma prelude alla separazione della coppia Renzulli/ Pelù, che durerà per ben 10 anni, tempo che i due useranno per inseguire propri progetti, successi ed idee .

“Barcollo “ e “Sole nero” sono gli inediti contenuti nel doppio cd live “Stato libero di Litfiba”, l’album della reunion,  concretizzato nel live tenutosi a Firenze nell’aprile 2010. “Sole nero” è un robusto rock, una bella composizione, grintosa, la voce di Pelù si muove tra i suoi birignao con voce aspra e sicura. L’arrangiamento è scarno e solido, funzionale, godibile. Il sole nero splende su un mondo sospeso tra bene e male, tra inferno e paradiso, su una terra che non promette niente di buono.

Il doppio album contiene i brani più significativi della carriera dei Litfiba, “El diablo”,”Cangaceiro”, “Fata Morgana” e molti altri, ed è il primo di una trilogia dedicato alla politica e alle sue ombre .

Il disco ed il tour hanno avuto immenso  successo.

Al cd live segue “Litfiba live &Rare”, contenente appunto rarità, brani degli esordi e molto altro.

Secondo della trilogia degli Stati è Grande Nazione del 2012, rock pesante, Pelù in grande forma, aggressivo, piratesco, autoironico, canta “Squalo” con la solita energica vocalità .

 

È del 2016 “Eutòpia “, che conclude la tetralogia, con cui la band continua ad opporsi allo status quo, ad inneggiare alla ribellione, e a raccontare piccole  storie che sono grandi, come “Maria Coraggio”, dedicata ad una giovane vittima della Ndrangheta.

 

Osannata e criticata,  Litfiba è la rock band italiana  più longeva e di successo , quasi 40 anni di palco, di fuoco e fiamme, di disobbedienza, di guerriglia a furia di parole e di suoni. È non è ancora finita!

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